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Porta vivande, scalda pranzo e lunch-box

Il porta vivande: una storia che accompagna la crescita dell’Italia

Il portavivande è un oggetto elegante e di classe, capace di mantenere alla giusta temperatura tutti gli alimenti che contiene, non alterandone il sapore, l’odore e la consistenza.

Si tratta di un accessorio indispensabile per tutti e per qualsiasi età, usato dai bambini da portare a scuola, dall’impiegato per la pausa pranzo, per un pic nic con gli amici, per una giornata fuori casa e in assenza di luoghi dove comprare il cibo.

Utile per chi segue un programma alimentare e deve stare attento a ciò che mangia, indispensabile per le persone con intolleranze alimentari e per chi ha bisogno di avere a portata di mano soltanto alimenti adatti alla propria salute, difficili da reperire nelle mense pubbliche, nelle trattorie e nei bar, tra l’altro parecchio costosi.

Il portavivande è diventato un accessorio necessario nella quotidianità, presente in ogni casa e sempre a portata di mano. Ma come è nato un articolo così versatile, comodo e utile per trasportare il cibo con sè quando si è fuori?

Storia del porta vivande

Non ha sempre avuto questo nome composto, frutto dell’evoluzione sia della lingua italiana, sia di un adattamento terminologico a larga scala e in tutto il territorio italiano.

La storia inizia nei primi anni cinquanta, all’inizio del boom economico che vede l’Italia protagonista di una crescita industriale e di uno sviluppo demografico, economico culturale che danno vita a invenzioni e scoperte innovative. Siamo in una società che vive il cambiamento del dopo guerra, appena uscita da lunghi periodi di malessere e povertà. La gente ha il desiderio di migliorare la propria condizione di vita ed è aiutata dalla grande offerta di lavoro proveniente dalle aree cittadine.

Si assiste a movimenti di massa, soprattutto sui mezzi pubblici per esigenze lavorative, con operai e impiegati che per la pausa pranzo si portano dietro il loro pasto, diventato sempre meno frugale rispetto il passato.

Il bisogno di portarsi dietro il cibo nasce da tre motivazioni: risparmiare portando da casa gli alimenti evitando di acquistarli fuori, mancanza di una mensa nel luogo di lavoro, poco tempo a disposizione per mangiare. Ovviamente ancora si era legati a quella cultura casalinga di preparare tutto in casa, sia per mantenere un legame familiare, sia per portare con sè la genuinità e il sapore domestico che, in qualche modo, allontanava il sacrificio e la stanchezza lavorativa.

Portarsi dietro il pasto era però quasi un’impresa. Non tutte le pietanze potevano essere trasportate per la loro consistenza: una minestra, un piatto di pasta, una zuppa con i fagioli erano molto difficoltosi non solo da portare ma anche da mantenere in buone condizioni.
Mangiare un pasto caldo era praticamente impossibile, ma ci si adattava, pur di migliorare le condizioni di vita future.

In poche parole i pasti venivano posti in due piatti e così trasportati, per conservare quel cibo che avrebbe scaldato il cuore soltanto per il pensiero di esserselo portato da casa, preparato amorevolmente da qualcuno. I due piatti venivano poi stretti all’interno di un enorme canovaccio i cui lembi erano annodati stretti stretti per non far scappare nemmeno l’odore.

A volte si usava anche direttamente un piccolo tegame con il coperchio, sempre accolto da un tovagliolo, grande e resistente, il cui nodo serviva anche come manico per il trasporto. Era una maniera rudimentale per avere un po’ di casa nella pausa dal lavoro.
I lavoratori portavano il pasto in questo modo, a piedi o sui mezzi di trasporto pubblico.

Storia del portavivande
Portavivande e lavoro
Evoluzione del portavivande

Il tuo portavivande sempre e ovunque

Pranzo fuori casa
Schissetta

La schissetta porta pranzo

Ed è proprio in questo contesto di cambiamento che nasce l’antenata del porta vivande, la schiscetta. È l’idea intuitiva e fortunata di un milanese che assiste a una scena sul tram su cui era solito salire per andare al lavoro, colmo, come tutti i giorni, di operai e lavoratori in movimento per recarsi al loro impiego. La vettura su cui si trovava fa una brusca frenata al punto che tutti i passeggeri dovettero trovare un appiglio per non cadere. Uno di essi aveva il pasto in mano, conservato in un tegame di fortuna, che cadde rovinosamente addosso a un altro passeggero, andando perduto.

Da qui nasce quella fantastica idea che modifica per sempre il modo di trasportare il cibo. Il milanese, che sarebbe poi diventato un valido industriale, si rese conto che era necessario avere un contenitore adatto per portare il cibo, tenerlo al caldo e soprattutto capace di rimanere ben chiuso ermeticamente, senza aprirsi.

In men che non si dica, siamo nel millenovecentocinquantadue, l’azienda Caimi, dal nome dell’inventore, brevetta la schiscetta, il primo portavivande, modificando per sempre e in meglio le abitudini di portarsi dietro il cibo per la pausa pranzo, sia per i lavoratori, sia per gli studenti e per chi ne avesse necessità.

La prima schiscetta realizzata è un contenitore metallico, di forma rotonda, facilmente trasportabile tramite una comoda maniglia posta sul coperchio.

Sono parecchi gli operai e i muratori, validi lavoratori instancabili che hanno consumato il loro cibo contenuto all’interno di una schiscetta, ben chiuso con la maniglia superiore, nei cantieri di costruzione degli edifici. Hanno contribuito al cambiamento demografico e allo sviluppo delle città, trasformando per sempre il volto di una società in evoluzione.

Da quel boom economico ne è passata di acqua sotto i ponti, al punto che oggi quella schiscetta milanese ha cambiato il suo volto, diventando uno di quegli articoli indispensabili nella quotidianità ampiamente versatile.

Contenitore portavivande

Evoluzione del contenitore portavivande

Dal primo modello realizzato e brevettato in alluminio dall’azienda Caimo, si è passati per quelli in vetro e i pirex, prodotti da varie ditte, studiati appositamente per rispondere alle esigenze della clientela che è diventata sempre più vasta.

Da un oggetto nato esclusivamente per un bisogno concreto e oggettivo, si assiste alla sua evoluzione in articoli esteticamente accattivanti, innovativi e moderni.

I tempi cambiano e, anche se le fabbriche iniziano a realizzare le mense interne per i loro operai e impiegati facendo venir meno l’esigenza di portarsi dietro il cibo per motivi di lavoro, la schiscetta è un oggetto destinato a diventare sempre più cult, ricercato e apprezzato. Non cambia infatti la sua vita che si modifica nel tempo sempre migliorando positivamente, diventando ampiamente indispensabile per diverse categorie di persone, igienica e sicura, sempre a portata di mano.

Le prime schiscette messe in commercio tra gli anni cinquanta e gli anni sessanta erano quindi realizzate in alluminio o in metallo. Dalla forma tondeggiante e ovale, furono pensate impilabili, a due o più piani, in modo da poter contenere sia la prima portata, sia la seconda, il contorno e persino la frutta o il dolce. Erano anche abbastanza comode, con chiusura ermetica, permettevano un’allacciatura ermetica, salvaguardando il cibo contenuto da indesiderate fuoriuscite, mantenendo l’igiene totale.

Attualmente la schiscetta ha subito una radicale trasformazione, evolvendosi in un oggetto di design e alla moda, diventando una vera e propria icona con i suoi modelli sempre più innovativi e adatti alla vita contemporanea.

I portavivande moderni

I moderni portavivande oggi si presentano super colorati e con forme sempre più diverse, invitanti e dal look sempre più estroso. Riescono a contenere ogni tipologia di piatto, dal risotto, alla zuppa, ai panini, alle ricche insalate, piatti tradizionali come una gustosa caponata, oppure etnici come cous cous, riso basmati e pollo al limone e tutto ciò che la fantasia culinaria può immaginare per merende, lunch, pause pranzo e pic nic.
Non soltanto. Il porta vivande può anche contenere avanzi della cena o di altri pasti, permettendo anche un buon risparmio economico, evitando sprechi alimentari, mostrandosi, quindi, super sostenibile e al passo con i tempi.

Scaldavivande elettrico portatile moderno

La tecnologia di ultima generazione realizza innovativi e confortevoli portavivande: gli articoli della nuova era permettono il trasporto non soltanto di piatti freddi ma consentono di consumare anche pasti caldi.
Ciò è possibile con le schiscette contemporanee, realizzate in materiale adatto a essere messo in forno, sia tradizionale, sia a microonde, passando anche attraverso il frigorifero e il congelatore.

Paladino nel rispetto per l’ambiente, il nostro portavivande è diventato oggi un oggetto senza tempo, un omaggio alla fusione tra la tradizione casalinga di cucinare in casa, mantenendo le ricette della nonna, e la contemporaneità di avere con sé qualcosa di comodo e confortevole per i pasti all’aperto.

La schissetta nella società moderna

1000 utilizzi del portavivande

Porta-pranzo infanzia

Prima infanzia e pappe

L’uso del portavivande è aperto a tutti: dai bambini agli adulti, impiegati, studenti, professionisti, donne in carriera, maestre, manager, operai.
Tutti rigorosamente pronti al mattino con il proprio porta pasto che contiene il cibo preferito, in modo da avere con sè un pezzetto di casa.
Non c’è contesto sociale che oggi non preveda il pasto fuori, per la pausa pranzo, per la merenda, ma anche per una gita. Ed ecco che oggi il ruolo della nostra schiscetta è fondamentale, elevata corarlmente a oggetto trendy, di design e al passo con i tempi.

Porta-pranzo scuola

Scuola e adolescenza: pranzare fuori casa

Il portavivande accompagna la crescita di tutti fin dai primi mesi di vita. Il primo vero utilizzatore è il bambino nel periodo delicatissimo dello svezzamento che ha bisogno di avere con sé sempre pronto il suo porta pappa per la crema di riso o per i multi cereali, per iniziare ad assaggiare un po’ tutto e imparare a familiarizzare con il cibo. È importante per una neo mamma portare ovunque il pasto del piccolo in un contenitore igienico e sicuro sotto tutti i punti di vista. Da considerare che per i piccini è più difficile trovare pietanze appropriate in giro: trattorie, bar, fast food non sono quasi mai attrezzati per preparare pasti adatti ai bambini e non sono sempre aperti e disponibili. Infine, ma non per ultimo da sottolineare che preparare i pasti a casa permette di utilizzare ingredienti sani, per tutelare la salute futura, evitando comportamenti che possano condurre a intolleranze alimentari o allergie.

Negli anni della scuola dell’infanzia e poi della scuola primaria il portavivande diventa per il bambino il protagonista di quell’oggetto transizionale che segna il legame con la sua casa. Sapere che può portare qualcosa con sé che contiene una merenda preparata amorevolmente dalla mamma o da una persona cara, rappresenta per i bimbetti un sostegno emotivo, dove il sapore del pane o del dolcetto racchiuso all’interno del porta merende diventa prezioso e lo accompagna nella crescita. A volte all’interno del portavivande c’è qualcosa da condividere con i compagni e allora tutto si trasforma in festa e in condivisione, fantastici momenti per vivere insieme, conoscersi e accogliere l’altro.

Il decennio di vita seguente vede la scuola secondaria spettatrice dell’adolescenza del ragazzo che vive la sua spensieratezza nel mondo, provando le prime libertà. Spesso i ragazzi amano fare gite e uscite fuori casa: portare qualcosa di pronto con sé per spizzicare e consumare, il cosiddetto pranzo al sacco, in modo da non andare in giro alla ricerca di mettere qualcosa sotto i denti, è un valore immenso per loro che, tra l’altro, sono parecchio attenti a ciò che mangiano in un periodo così importante della loro vita. Molti praticano sport e attività atletiche per cui non possono permettersi di mangiare cibi grassi o pesanti ma hanno bisogno di un corretto apporto alimentare, con ingredienti sani e bilanciati in modo da non ostacolare la salute e gli allenamenti. Il porta pasto o porta merende consente di mangiare alimenti salutari, dal primo piatto alla frutta, adatti allo sviluppo fisico, evitando di andare nei fast food o nelle paninoteche.

Lo studente negli anni universitari ha sempre con sé un porta vivande per i suoi pasti, sempre di corsa tra una lezione e un’altra, lo studio in biblioteca, gli esoneri e gli esami. Inoltre non sempre è presente la mensa in facoltà o nelle sedi universitarie. Portare da casa il cibo pronto gli consente di avere un buon risparmio di tempo ed economico, soprattutto perché vivere lontano dalla famiglia non gli permette di andare al ristorante, in trattorie o bar quotidianamente.

I portapranzo da lavoro

I lavoratori di qualsiasi età e di qualsiasi categoria, dall’impiegata, all’operaio, al professionista, all’insegnante, al camionista, alla commessa, al ricercatore scientifico, e chi più ne ha ne metta, durante la pausa dal lavoro hanno piacere di mangiare il pasto nel loro porta vivande. 

Che sia uno spuntino, un pasto completo, una merenda, quello che contiene il contenitore portato da casa, è una vera e propria ricchezza che consente di risparmiare in tempo e in denaro ma, soprattutto, mangiare qualcosa di salutare. E se rimane qualche avanzo per la cena? Ben venga, può essere consumato nella pausa pranzo, diventando un buon aiuto contro gli sprechi alimentari.

Chiunque, poi, nel trovarsi fuori casa per qualsiasi motivazione, da una gita piacevole, a una giornata con gli amici al mare, in montagna, in giro per la città o per qualsiasi altra motivazione, prepara il suo buon pasto per portarlo con sé, sempre pronto in qualsiasi momento in un portavivande super accessoriato.

Riso, affettati, insalate, frutta, frullati, panini, dolci e succhi da bere, ogni cosa pronta per il consumo, caldo o fresco, e con le giuste proporzioni: il portavivande diventa indispensabile per tutti, accogliendo esigenze, gusti alimentari, necessità di salute, senza lasciare indietro nessuno e accogliendo chiunque.

Porta pranzo per ufficio

Il miglior portavivande lunch box

Portavivande trio

Utilizzo e funzionamento dei porta vivande elettrici

Il mercato presenta anche confortevoli e pratici modelli elettrici, chiamati in maniera più specifica scaldavivande, frutto della ricerca tecnologica di ultra generazione.

Possono avere il timer integrato, necessario per segnalare il termine del tempo per riscaldare gli alimenti o anche, come optional, interruttori led, pulsanti e bottini adatti per l’accensione, per le funzioni di riscaldamento e di selezione della giusta temperatura. In genere presentano un basso consumo energetico, con un minimo voltaggio, ma sono in grado di riscaldare il cibo in circa trenta minuti.

I brand che producono scaldavivande presentano modelli e tipologie varie, pratici e utili, adattabili alle proprie esigenze. I materiali con cui sono realizzati derivano dall’innovazione tecnologica, sempre aperta a offrire all’utenza il massimo dal punto di vista del comfort e della sostenibilità.

La vasta gamma di scaldavivande presente nel mercato spazia tra alcuni specifici, meglio identificati come attivi e passivi e ibridi.

Scaldavivande attivo: presenta un mini motore al suo interno, in grado di somministrare il calore, consentendo al cibo di essere riscaldato tramite l’impiego dell’energia elettrica, oppure da una batteria.

Scaldavivande passivo: mantiene gli alimenti caldi per un certo tempo, usufruendo della capacità termica del materiale con cui è realizzato; non consente il riscaldamento del cibo né tramite alimentatore, né tramite una presa di corrente. Il suo funzionamento è molto simile a quello del comune thermos. L’unico suo limite è il mantenimento del cibo caldo non oltre le tre ore.

Scaldavivande ibrido: è un modello che consente sia il riscaldamento tramite una fonte di energia esterna, sia sfruttando le capacità del suo materiale di produzione. Presenta un motore integrato, che consente il funzionamento tramite un pratico cavo di alimentazione.

Sicuramente è lo scaldavivande elettrico quello a ricevere i massimi consensi da parte degli utenti, perché in grado di offrire performance elevate. Funziona in maniera molto semplice, dopo averlo attaccato alla corrente elettrica tramite la spina. Munito di pulsanti per l’accensione, lo spegnimento e la regolazione della temperatura, riscalda nell’immediato, mantenendo il cibo al caldo.

Spice amarillo Bento box

Altri modelli a batteria hanno le medesime caratteristiche nel riscaldare. Varia però l’alimentazione che avviene tramite le comuni pile usa e getta contenute all’interno, ma che possono essere anche ricaricabili.

I modelli super tecnologici di scaldavivande elettrici, dov’è presente la presa USB, permettono addirittura un riscaldamento tramite pc, smartphone o qualsiasi dispositivo portatile.

Negli ultimi tempi questi ultimi modelli sono molto richiesti e parecchio utilizzati perché consentono un uso anche in ufficio, davanti allo schermo del proprio computer.

Il mercato presenta anche modelli di scaldavivande per l’ufficio, da viaggio e da auto, ognuno dei quali ideato per rispondere puntualmente alle necessità e alle esigenze di chiunque.

Per l’ufficio lo scaldavivande è estremamente utile, adatto a riscaldare il cibo in tempi veloci, specie quando la pausa per il pranzo è breve: in genere è un modello elettrico, in formato mini, pratico e leggero.

Anche lo scaldavivande elettrico da viaggio ha le medesime caratteristiche, utilissimo per mantenere alla giusta temperatura il pasto da consumare fuori casa, in gita o in visita a luoghi all’aperto. 

Ci sono poi modelli di scaldavivande da auto, adatti per chi trascorre molto tempo in macchina. Funzionano tramite il collegamento all’accendisigari, in formato mini e molto performanti per scaldare il cibo.

Che siano colorati, in plastica, metalliche, in qualsiasi materiale, contemporanee, trendy, classiche, per pasti iper calorici, gluten free, light, i portavivande e gli scaldavivande hanno il loro fascino intramontabile e perenne: alleati della linea e delle proprie tasche, sono presenti per soddisfare qualsiasi gusto!

Il mercato del portavivande

Chi apprezza il cibo preparato in casa ha l’imbarazzo della scelta tra i modelli di portavivande che offrono le aziende, da sempre premurose nel sostegno degli amanti del pranzo homemade. È possibile trovarne comodi e pratici, bellissimi oggetti da design, da sfoggiare al pari di una borsa firmata realizzata da un brand famoso.

Il porta pasto contemporaneo si presenta realizzato con i più svariati materiali per alimenti, da quelli plastici, a quelli creati dall’industria tecnologica di ultima generazione, innovativi e all’avanguardia. Molto spesso si tratta di articoli green, creati appositamente da esperti in design, abili progettatori e ricercatori degli usi e abitudini alimentari degli utenti.

Di portavivande ce n’è per tutti i gusti. Chiunque può individuare il suo pratico oggetto, in grado di accogliere le esigenze individuali, capaci di contenere e trasportare i cibi in maniera eccellente.

Il porta pasto risponde ai bisogni dei vegetariani, dei vegani e di chi ha necessità alimentari specifiche. Rispetta chi segue peculiari abitudini nutrienti e diete, ma anche chi ha problematiche legate alla salute.

Portavivande e aziende online

Vediamo come alcuni brand e ditte che producono portavivande, porta pasti e contenitori alimentari rispondono alle richieste degli utenti.

La ‘dabba schiscetta’ prodotta da Ram Industrial si presenta come un pratico contenitore capace di abbottonarsi comodamente come una giacca, munita di bottoni: ha ben quattro recipienti di dimensioni diverse, uno impilabile dentro l’altro, un minuscolo tagliere e persino tre mini posate e tovaglietta.

Chi ama il gusto retrò ha a sua disposizione la classica ‘gavetta in latta’ realizzata da un’azienda che si occupa di sostenere le comunità Thailandesi e Birmane tramite utili progetti di lavoro suol posto. È To Goware che realizza la schiscetta con tre scomparti, validissima per il trasporto dei propri pasti.

Accattivanti sono le shopping bag realizzate da Maiuguali, un giovane e intraprendente brand italiano che propone degli sfiziosi porta panini molto somiglianti a portafogli. Si tratta di porta pasti che ricordano i classici frigoriferi di moda negli anni cinquanta: si presentano in materiale plastico, hanno una comoda chiusura ermetica, con tre o due scomparti diversi e persino con un tris di posate.

Simpaticissimi sono anche i contenitori per pasti orientaleggianti di Kotobuki, ricordano i bento giapponesi. Scomponibili e impilabili tra loro, hanno vari contenitori a forma di ciotolina ‘nipponica’: sono i Bento Set, amati anche dagli occidentali.

Leader sul mercato per la commercializzazione di porta pranzo e scaldavivande portatili è l’azienda Spice Electronics. Nel suo ecommerce propone decine di modelli per portapranzo in gluma di riso o elettrici affiancati da diversi accessori come vaschette e posate. La mission dell’azienda è quella di fornire al consumatore delle soluzioni complete ed affidabili per un pasto completo fuori casa, comodo, in piena libertà. Molto interessanti gli scaldavivande con doppia presa, comodissimi per scaldare le pietanze a lavoro, in auto o ufficio ufficio grazie alla presa 220v o quella usb con adattatore all’accendisigari!

Leader sul mercato per la commercializzazione di porta pranzo e scaldavivande portatili è l’azienda Spice Electronics. Nel suo ecommerce propone decine di modelli per portapranzo in gluma di riso o elettrici affiancati da diversi accessori come vaschette e posate. La mission dell’azienda è quella di fornire al consumatore delle soluzioni complete ed affidabili per un pasto completo fuori casa, comodo, in piena libertà. Molto interessanti gli scaldavivande con doppia presa, comodissimi per scaldare le pietanze a lavoro, in auto o ufficio ufficio grazie alla presa 220v o quella usb con adattatore all’accendisigari!

Scaldavivande sul mercato